Un invito ai compagni e alle compagne

La classe dominante ci sta trascinando verso la guerra civile? O è già iniziata? Quale prezzo pagheremo? Possiamo fare qualcosa?

Un invito ai compagni e alle compagne.

Cari compagni e compagne, la classe dominante ci sta letteralmente schiacciando come popolo e il tempo stringe se non vogliamo soccombere ulteriormente, cosa purtroppo da mettere in preventivo. Quando è cominciata l’operazione coronavirus, molti compagni nei loro comunicati, post social e anche nelle iniziative di piazza hanno chiesto subito più dispositivi di protezione individuale per tutti, il rispetto del distanziamento sociale e un lockdown più duro, totale. A nulla o quasi è servito, almeno in quel momento, far loro notare, numeri ed evidenze scientifiche alla mano, che il panico era del tutto ingiustificato e che di fatto stavano abboccando alla propaganda truffaldina capitalista. Sentivamo però come necessario e urgente dialogare il più possibile con questi compagni. Sicuramente poi, ai più giovani, era anche giusto concedere l’attenuante dell’effetto sorpresa. Ora però, a distanza di 10 mesi, dopo tante energie e bocconi amari, ci chiediamo se sia giusto spendere altre energie con questi compagni o se non sia meglio pensare ad una nostra iniziativa autonoma sperando poi di ritrovarci tutti uniti man mano che lo scontro sociale si acuirà per effetto dei provvedimenti governativi. Perché li vedi, porca miseria, sono ancora lì al punto di partenza questi compagni, adesso straparlano della “seconda ondata pandemica” e del governo che non ha fatto nulla per contenerla, addirittura invocano tamponi per tutti, cioè un dispositivo del tutto inutile ai fini diagnostici e in alcuni casi perfino dannoso, basti pensare che l’inventore del test PCR, Kary Mullis, si è sempre raccomandato di non utilizzare mai e poi mai questi test a fini diagnostici.

La maggioranza dei compagni sono orami ad un livello veramente basso, quattro amici al bar in balia degli eventi e della propaganda borghese. Non a caso hanno prontamente accettato e fatto proprio un concetto di salute da ipocondriaci, basato su paura, ignoranza e terrorismo. Giusto per fare un paragone: negli anni settanta, se i capitalisti avessero ordinato alle masse di andare in giro con la mascherina contro il coronavirus, una grassa risata popolare li avrebbe seppelliti. Ma anche negli anni ottanta e forse pure nei novanta… Oggi però, nel 2020, dopo quarant’anni di TV commerciale, giornalismo spazzatura, pensiero unico capitalista e tanti, tantissimi anni a fare l’ala sinistra del PCI, poi PDS e ora PD, siamo qui che paghiamo tutti lo scotto della clamorosa regressione del movimento comunista e affine. Una regressione intellettuale, culturale, morale, pratica. Ora però, considerando il clima da guerra civile che è sotto gli occhi di tutti, non c’è più molto tempo da perdere in chiacchiere e rivolgiamo quindi un appello a quei compagni e quelle compagne che hanno ben chiara l’importanza di smascherare l’ennesimo inganno dei grandi capitalisti. L’invito è di fare quadrato, provando a coordinarsi e a stringere rapporti fra di noi e con quella parte di popolazione che si sta già mobilitando per smascherare la truffa della pandemia e la conseguente prigione psicosanitaria a cielo aperto. Chi c’è c’è, si parte da quanti siamo. Gli altri compagni se vogliono darsi una svegliata e capire come stanno le cose ne hanno tutte le possibilità, le informazioni sono disponibili e sono chiarissime. Se invece si ostineranno a fare da megafono alla versione data da Repubblica e da Bill Gates della “pandemia”… facciano pure, speriamo per poco tempo ancora però. Certo, sentirci chiamare negazionisti dai compagni è proprio brutto e pesante, considerando che fino a 10 mesi fa questo termine lo si utilizzava per indicare i neonazisti che negano l’esistenza dei forni crematori. E’ un’ulteriore dimostrazione del livello basso che hanno raggiunto, non solo politicamente. Repubblica inizia a parlare a spron battuto di negazionismo e loro subito dietro. In questa infame pratica di distingue il giornale on line Contropiano e in particolare Giorgio Cremaschi.

Spesso ci siamo sentiti dire: ma come fate a pensare che una cosa del genere sia un grande inganno? Vale quanto detto sopra: 10 mesi fa potevamo accettarla questa argomentazione dai compagni, ora non più. L’operazione coronavirus (virus influenzale ribattezzato ad arte Covid19) è solo uno dei tanti inganni più o meno globali della storia recente, non c’è nulla di particolarmente nuovo sotto il Sole. Ne citiamo solo alcuni, senza fare grande sforzo di memoria: la strage di Peral Harbour e il conseguente ingresso degli USA in guerra; le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein e da qui l’invasione dell’Iraq; l’11 settembre e la conseguente promulgazione del Patrioct Act con successiva invasione in forze dell’Afghanistan. Patrioct Act che peraltro è ancora in vigore! Dopo l’11 settembre ve lo ricordate Bush? Diceva a destra e a manca che si trattava solo di un provvedimento di emergenza… e invece ecco qua: 14 disposizioni su 16 previste da quella legge liberticida sono state rese permanenti.  Covid19 è una sorta di Patrioct Act esteso a livello globale  basato sullo stesso assunto: dobbiamo rinunciare alla nostra libertà per salvarci la vita. Prima il nemico era il terrorismo islamico, ora è il coronavirus. Questa volta però hanno trovato la Gallina dalle Uova d’oro… bisogna dargliene atto, l’influenza è l’influenza, chi la ferma? Sono stati geniali nel loro progetto criminale. Però l’hanno fatta talmente grossa che gli si potrebbe ritorcere contro. Affinché ciò accada bisogna prendere delle iniziative, principalmente insieme a quella parte della popolazione che ha dimostrato di essere ben più avanti della maggioranza dei compagni nella comprensione della situazione attuale. E in questo ambito promuoveremo la rivoluzione socialista.

Covid19 non è soltanto un grande inganno, è innanzitutto un vero e proprio atto di guerra. Una guerra non dichiarata, scatenata dal gotha del capitale contro i popoli del mondo, anche contro il piccolo capitale come è evidente. Il sistema capitalista è entrato in crisi acuta e irreversibile almeno dal 2008 e generalmente, come noto, le sue crisi trovano soluzione nella guerra. Oggi, pur in assenza di bombardamenti, siamo sprofondati e sempre più sprofonderemo esattamente in un’economia di guerra. L’elemento di novità, semmai, è che la crisi del sistema capitalista, almeno per ora, almeno apparentemente, non si sta risolvendo in una guerra tra Stati o tra alleanze di Stati, ma in una guerra scatenata dall’alto verso il basso. Attenzione però, non è che l’occupazione israeliana della Palestina sia finita o che nel sudest dell’Ucraina sia stata siglata la pace, nemmeno in Afganistan e in Kurdistan tacciono le armi. Altrove si combatte. USA, UE, Russia continuano a guerreggiare per interposta persona e la Cina sta potenziando notevolmente il proprio arsenale militare. Questo per dire che i conflitti tra i vari “Comitati d’Affari” non sono stati del tutto sanati con l’operazione coronavirus. Casomai l’operazione è servita a quasi tutti i Comitati per regolare i conti con il popolo, sottometterlo ulteriormente e farne fuori una quota parte attraverso l’eliminazione del sistema sanitario (30 milioni di interventi chirurgici nel mondo rimandati per l’influenza da coronavirus, 700.000 in Italia), condizioni di vita sempre più opprimenti, suicidi alle stelle, malattie non curate, ignoranza e milioni di dosi di vaccini in arrivo. Per certi compagni, non pochi a dire il vero, questo è complottismo o addirittura negazionismo. In realtà chi nega la realtà sono proprio loro. Anche negli anni dell’olocausto, era molto diffuso questo loro modo di fare, cioè negare la realtà perché troppo orribile e pesante da accettare.

Durante la prima fase dell’operazione coronavirus, vigeva il divieto di effettuare autopsie, fatto grave e inaudito in presenza di una nuova malattia. Se tu, Stato, veramente ti occupi della mia salute, la prima cosa che devi pretendere dai tuoi medici in presenza di una nuova malattia è l’esame autoptico, per poter verificare come la malattia agisce su organi e tessuti. Niente, autopsie vietate e per molti compagni è stato del tutto normale. Un cadavere evidentemente può starnutire e contagiarti. Ci sarebbe da ridere, ma purtroppo c’è da piangere, soprattutto se pensiamo ai parenti che hanno visto i loro cari entrare in ospedale vivi e gli sono stati restituiti in cenere, cremati senza neanche il funerale. Cosa dire poi dei protocolli imposti dall’OMS di Bill Gates che hanno portato ad intubare e uccidere persone che non avevano alcun bisogno di essere intubate? Niente, tutto normale. O più precisamente, per molti compagni queste sono tutte problematiche dovute all’effettiva improvvisa situazione di emergenza in cui si sarebbe trovato il governo Conte: l’abbiamo letto, nero su bianco, ad esempio nei comunicati nazionali di Potere al Popolo che giustificava il povero Conte preso in contrattempo dal virus. Cose da gioventù cattolica. Oggi, sempre questi compagni, ci dicono che però la situazione è cambiata, il governo non ha più scuse perché ha avuto il tempo di mettere in atto i provvedimenti atti a fronteggiare la seconda ondata. Quindi usano un’argomentazione sensata (il potenziamento dei i trasporti pubblici e della medicina di prossimità) per sostenere comunque, sempre e ancora una volta la tesi sulla quale si basa l’odierna dittatura: la seconda ondata del virus dei virus. Addirittura, ma qui entriamo veramente nel campo della follia o dell’ignoranza più totale, abbiamo letto in un comunicato dei CARC che il governo starebbe nascondendo alle masse popolari la reale pericolosità del virus, che, stando sempre a questi compagni, sarebbe 500 volte più letale di quanto rivelino le autorità. Siccome i dati parlano chiaro e le evidenze pratiche e scientifiche altrettanto, saremmo tentati di chiedere simpaticamente a questi compagni di posare il fiasco di vino. Dopodichè lo ripetiamo, facciano come credono. Se non riescono a vedere che in queste loro manifestazioni sono diventati più realisti del re, probabilmente non saremo noi ad aprire loro gli occhi. Il loro ego smisurato non gli permetterà mai di accettare queste critiche da altri compagni. Speriamo però che un giorno questa cosa accada, magari per merito delle loro mitiche masse popolari in lotta. Abbiamo bisogno dell’esperienza dei compagni per combattere. Più siamo meglio è.

Un’altra cosa che ci siamo sentiti spesso dire è questa: ma muoiono anche i medici! Eh già…muoiono anche i medici. In effetti anche i medici sono esseri umani che muoiono. O forse hanno iniziato a morire da quando c’è il covid? Prima non morivano?

Il bilancio demografico italiano al 31.12.2019 è di 60.244.369 e i decessi sono stati 634.432: corrisponde all’1,05 % di decessi rispetto alla popolazione totale.

In Italia ci sono circa 400.000 i medici e, come detto, il tasso di mortalità della popolazione italiana è l’1,05% annuo. L’1,05% di 400.000 medici è 4200. I medici che, ci dicono, sono morti con il coronavirus ad oggi sono circa 200. Si deve poi fare un’altra importante considerazione: l’Italia vanta, non da oggi, il triste primato europeo per decessi dovuti a virus e batteri contratti in ospedale. Circa 40.000 morti ogni anno dovuti alla sporcizia che c’è in ospedale. E questo non da oggi, ma da anni! Evidentemente per molti compagni questi sono morti di serie B, come gli anziani con più patologie morti durante la stagione influenzale nel 2018, 2017, 2016…, quando le terapie intensive si riempivano fino al congestionamento, soprattutto nel periodo fine dicembre – marzo. E’ chiaro perché hanno trovato la Gallina dalle Uova d’Oro?

Molti compagni ci hanno detto in questi mesi: hai visto i medici cubani? Hai visto Cuba come ha fatto fronte al covid? Ci dispiace, sappiamo cosa rappresenti Cuba nel nostro immaginario e nel nostro cuore, ma Cuba, se fosse un paese governato da comunisti, oggi dovrebbe aiutare i popoli del mondo a smascherarlo questo imbroglio criminale. Un conto è parlare di Cuba per frasi fatte, un conto è considerarla per quello che è, ovvero un piccolo Paese con un’impronta socialista che, tra mille contraddizioni, resiste all’embargo USA e per questo merita il nostro appoggio. Ernesto Che Guevara però si ribalterebbe nella tomba se sapesse che per un’influenza da coronavirus i medici cubani vengono utilizzati per fare la passerella all’estero, con il governo cubano che tace. Analogamente, facciamo fatica ad unirci al coro di quei compagni, sono più o meno gli stessi, che agitano il pericolo fascista per quei quattro gatti di Forza Nuova e quella macchietta dell’ex generale Pappalardo. Soggetti senza alcun seguito popolare che provano a guadagnare un po’ di visibilità proprio cavalcando le proteste popolari che iniziano ad esplodere qua e la. I politici al governo e i loro servi della comunicazione mainstream ce lo stanno dicendo tutti i giorni che è in agguato il pericolo fascista… ma intanto il fascismo, quello vero, lo stanno costruendo proprio loro, governo e giornalisti, con i DPCM, con il coprifuoco, con i mass media che terrorizzano la popolazione, con la vergognosa complicità della grande maggioranza della classe medica. Un sistema oppressivo come mai si era mai visto prima, non puoi più neanche starnutire per strada. Fa specie che questi compagni facciano da amplificatore al governo. Fa specie notare che questi compagni, dopo anni passati a sbraitare contro il pericolo fascista, proprio ora che il fascismo avanza istituzionalmente a grandi passi… non lo vedono. Sembrano in tutto e per tutto i socialisti che votarono i crediti di guerra tra il 1914-15.

E’ bastata un’influenza per richiamarli all’ordine. Addirittura, come dicevamo, alcuni compagni hanno talmente paura di morire che chiedono al governo Conte ancora più reclusione, più lockdown. Hanno paura e diffondono paura per un virus influenzale di cui, tra l’altro, nessuno ha ancora provato l’esistenza. Detto per inciso, anche volendo ipotizzare l’esistenza del SarsCov2, al momento nessuno, ma proprio nessuno, ne ha ancora provato scientificamente l’esistenza, nessuno lo ha ancora isolato chimiofisicamente secondo i quattro postulati di Koch. Ma anche questo non conta… meglio far finta di niente.

 Come andrà a finire? Lo vedremo, nulla è sicuro, il finale non è scritto. Nelle lotte che esploderanno dovremo essere molto bravi ad introdurre il tema dei temi: per liberarci dal capitalismo e dal suo covid system bisogna instaurare un nuovo sistema. Un sistema dove al centro delle attività umane non ci sia più il profitto di pochi ma il benessere fisico e spirituale degli esseri umani, degli animali e della natura tutta. E’ veramente una grande occasione questa.

Chiudiamo con un pensiero ai bambini. A scuola non si possono nemmeno toccare fra loro, gli impediscono di giocare liberamente e perfino di respirare obbligandoli a indossare la mascherina anche da seduti al banco; dopodiché li costringono continuamente a utilizzare una schifezza chiamata igienizzante e gli parlano in tutti i momenti di regole anti Covid19. Vogliamo fare un paragone con la scuola durante il fascismo?

Se un bambino oggi ha la fortuna di vivere in una famiglia di persone documentate e informate, quindi non terrorizzate dal virus dell’influenza, poi va a scuola e il terrore glielo mettono addosso gli insegnanti.

Con l’operazione covid19 hanno ridotto in macerie l’istruzione pubblica e il sistema sanitario, segregato i bambini, terrorizzato gli anziani, colpito duramente l’adolescenza, ridotto sul lastrico i piccoli esercenti e le piccole aziende.

Ma stiamo scherzando? Quanto tempo ancora possiamo accettare tutto questo?

Qui ci vuole un sussulto di dignità.

Quando ignoranza e terrorismo salgono al potere è ora della Resistenza. Bisognerebbe iniziare a fare come i Partigiani contro i nazifascisti, quando iniziarono ad affiggere i primi volantini…

 

29/11/2020

Alcuni compagni

Commenti

Post popolari in questo blog

Covid19: due schieramenti nel movimento comunista